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Potreste ricapitalizzarvi attingendo altrove.
Certo, ma basta sapere che se il costo della provvista aumenta anche i tassi aumentano. Le pare conveniente per tutto il sistema?
Perché gli spagnoli fanno banca meglio di voi?
Ma lei lo sa che le banche spagnole hanno goduto per tanti anni di una fiscalità che consentiva robustissimi accantonamenti, e che quegli accantonamenti oggi compensano il fatto di avere portafogli zeppi di impieghi immobiliari a rischio?
Un mistero doloroso: qual è il livello giusto del fatidico Tier 1, il patrimonio di base, che come d'incanto ha sostituito il supponente Roe che era il dogma di molti banchieri: 6, 8, 10?
Il livello adeguato lo determina l'autorità di vigilanza, cioè Bankitalia.
Ma lei avrà un'idea...
Credo che un livello patrimoniale minimo di base al 6% sia probabilmente debole.
E quale sarebbe quello giusto?
Adesso non mi metto a dare i numeri. La Popolare di Milano è al 6,4.
Sufficiente o no?
Accettabile in una situazione in cui la congiuntura tira e la rischiosità dell'attività bancaria è minima. Ma in questa fase che è alta può essere insufficiente e comportare delle surrettizie limitazioni nell'erogazione del credito.
Mi spiace per voi, ma questo Governo ama più le imprese delle banche. Tremonti ha sempre il barattolo dei pelati Cirio sulla scrivania...
Va bene, ma non c'è mai un punto di arrivo nella formazione dell'uomo. Si può sempre migliorare. Da nessuna parte c'è un sistema delle imprese sano senza un sistema bancario efficiente.
Gli industriali, specie i piccoli, dicono che li state strozzando. Berlusconi ha detto di segnalare i casi che poi ci pensa lui.
Avendo fatto politica per tanti anni ho imparato l'enorme differenza che c'è tra una battuta e un pensiero. E poi, scusi: non si può chiedere alla banca che quando aumentano i rischi si abbassino i tassi. Se accadesse, sarebbe un tasso politico.
Certo che anche i banchieri ne hanno fatto di ogni, affidando pesantemente soggetti che i buoni e obsoleti comitati crediti di una volta avrebbero respinto a calci nel sedere.
Ognuno risponde delle proprie azioni e del proprio bilancio. Noi abbiamo i conti rispettabili, non abbiamo perso un euro in derivati e accusato alcun danno dal portafoglio finanza.
La verità è che alcune banche non sanno cos'hanno in pancia.
Per la Popolare di Milano è più facile saperlo perché siamo una banca piccola. Non so se saremmo in grado di dominare pianure infinitamente estese.
Com'è diplomatico...
Non voglio dare lezioni, ma fare banca è un mestiere difficile. Oggi negli istituti di credito ci sono dei giovanotti che non fanno la valutazione del rischio ma solo ingegnerizzazione della banca senza mai visitare le aziende, studiarne i bilanci, guardare in faccia le persone. Questo richiede esprit de finesse, adesso si fa solo geometria.
Come cambierà la mappa del panorama bancario?
Crisi di tale portata chiudono un periodo e ne aprono uno nuovo. Come sarà dipende in maniera profonda dalla qualità delle regole utilizzate per intervenire.
Lei è cacciatore o preda?
Vista la mia età direi più modestamente che sono un prepensionato.
Che ne dice, se lo tsunami continua chiudiamo i mercati per un po'?
Per carità. Nel '32 la Fed di New York chiuse gli sportelli per una settimana perché c'era coda di depositanti che volevano prelevare i soldi. Quando riaprirono la gente arrivò con i bastoni.
paolo.madron@ilsole24ore.com
